L’appello è dell’architetto Mario Cucinella: «Il Recovery Plan sarebbe l’occasione per avviare un grande piano di edilizia pubblica di cui si sente carenza oggi sul mercato e senza il quale sarà problematico aiutare le nuove fasce di povertà. Mi sorprende che non se ne parli. Il mercato immobiliare è ingessato. Non c’è un’offerta adeguata d’affitto e manca un’offerta sociale. Lo Stato deve riprendere in mano la questione poiché l’abitazione è al primo posto nella scala di valori del welfare».

L’occasione è una summit sulla finanza immobiliare organizzato dal centro-studi Nomisma, il cui amministratore delegato, Luca Dondi dall’Orologio, così fotografa la situazione del mercato: «Vi sono 3,3 milioni di famiglie che vorrebbe acquistare una casa, quasi un milione in più rispetto a prima della pandemia.

Ma solo 828mila di queste famiglie hanno compiuto passi concreti verso l’acquisto, cioè si sono recati in agenzie o hanno chiesto mutui. Nel 2020 le banche hanno erogato 50 miliardi di euro di mutui.

Quindi c’è una forte richiesta di case e anche una forbice tra chi vorrebbe ma non può e chi riesce ad acquistare l’immobile».

«Il problema è proprio questa forbice che si sta allargando- dice Massimiliano Colombi, sociologo all’università di Macerata- chi esce non bene dall’emergenza può subire quest’altra frustrazione di non riuscire ad acquistare l’immobile che desidera.

Magari vorrebbe cambiare casa per allargarsi e avere spazio per lo smart working oppure perché nel periodo di lockdown s’è accorto, vivendo più intensamente l’abitazione, di alcune sue lacune e quindi desidererebbe trasferirsi e si accorge che non può.

Si tratta di uno stato d’animo che non va sottovalutato in questa difficile ripartenza». Sul fronte positivo c’è la non frenata della banche a concedere i mutui.

«La scommessa sulle capacità di rimborso implicita nelle strategie della maggior parte degli istituti – aggiunge Luca Dondi- si è riflessa in una dinamica delle erogazioni più marcata rispetto alle previsioni, con conseguente progressivo aumento delle compravendite residenziali, che non pare essersi ancora esaurito.

I nuovi finanziamenti hanno evidenziato un’esuberanza sorprendente».

Un aiuto non all’acquisto ma alla ristrutturazione lo sta dando il Superbonus: «Negli ultimi 12 mesi- dice Marco Marcatili, responsabile del settore Sviluppo del centro studi Nomisma – 3,4 milioni di famiglie hanno presentato domanda di ristrutturazione, un indice che conferma come il Covid abbia promosso una rinnovata voglia di casa degli italiani».

fonte italiaoggi