Gli emandamenti al decreto sostegni bis al voto oggi. Esclusi gli immobili non abitativi.
Esenzione Imu totale (acconto+saldo) per i proprietari immobiliari che non siano riusciti a sfrattare gli inquilini morosi a causa del blocco degli sfratti durante l’emergenza Covid. Ma l’esenzione sarà limitata alle sole abitazioni e non si estenderà agli immobili delle imprese e a quelli non abitativi. Dell’esenzione Imu beneficeranno i possessori di immobili che abbiano ottenuto a proprio favore l’emissione di una convalida di sfratto per morosità successiva al 28 febbraio 2020, la cui esecuzione sia stata sospesa sino al 30 settembre 2021 (per i provvedimenti di rilascio adottati dal 28 febbraio 2020 al 30 settembre 2020) o al 31 dicembre 2021 (per i provvedimenti di rilascio adottati dal 1 ottobre 2020 al 30 giugno 2021). Chi ha già versato la prima rata Imu scaduta il 16 giugno avrà diritto a chiedere il rimborso. E’ una delle novità principali contenute nel pacchetto di 35 emendamenti irrinunciabili al decreto Sostegni bis (dl 73/2021) su cui la maggioranza ha trovato la quadra ieri in vista della ripresa delle votazioni oggi in commissione bilancio della Camera. Alla fine ha prevalso la linea del relatore Massimo Bitonci (Lega) che è riuscito a convincere il governo a riconoscere un’esenzione totale (per la quale vengono stanziati 115 milioni finalizzati a ristorare i comuni delle minori entrate Imu) che ricomprendesse anche l’acconto di giugno già pagato dai proprietari e non fosse solo limitata al saldo del prossimo mese di dicembre. Ma questa apertura ha lasciato per strada gli immobili non abitativi, in un primo momento ricompresi nell’agevolazione e poi espunti. «L’eliminazione dell’Imu 2021 per i proprietari di case affittate che il 17 marzo 2020 si sono visti requisire il loro immobile attraverso il blocco sfratti, è indispensabile, considerato anche che per il 2020 non vi è stata neppure una riduzione di questa imposta», ha osservato il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. «Stupisce, tuttavia, che l’ultima formulazione dell’emendamento escluda dalla misura le imprese e gli immobili non abitativi, gravati da un’imposizione reddituale elevatissima e tuttora vessati dalla regola che impone la tassazione persino dei canoni non percepiti».
fonte italiaoggi