Il Codice civile detta le regole da rispettare nella piantumazione di arbusti e piante da utilizzare come linea di demarcazione tra fondi confinanti.
Hai comprato una villetta a schiera con giardino. Vorresti piantare una siepe decorativa per delimitare il confine della tua proprietà e marcare il limite dell’area di pertinenza del tuo vicino. Vuoi sapere se ci sono delle regole da rispettare nell’ubicazione e nell’altezza della siepe.
Soprattutto in città, è molto importante poter contare su un po’ di verde antistante alla propria abitazione. Per questo, sempre più spesso, per delimitare la proprietà e fissare il confine con il vicino, si utilizzano siepi e arbusti al posto delle vecchie recinzioni.
Ma quanto può essere alta la siepe del vicino?
Come vedremo la legge fissa la distanza minima per la piantumazione di alberi e siepi, prevedendo una disciplina specifica in base alla specie arborea. Non esiste, però, un’altezza massima della pianta che può essere ricavata solo per relationem dalla distanza minima.
Siepi: qual è la disciplina legale?
Molto spesso, per spiegare ai bambini la regola fondamentale del vivere civile, si dice che la libertà di un individuo finisce dove inizia quella dell’altro. In un certo senso, questo principio si può applicare anche ai rapporti di vicinato. Il proprietario di un fondo, infatti, non deve porre in essere delle condotte in grado di arrecare nocumento al proprietario del fondo confinante. Questa regola di base si applica anche alla disciplina delle siepi, ovvero, alla piantumazione di arbusti che persegue la finalità di tracciare i confini tra due proprietà confinanti.
La legge [1] prevede espressamente che colui che intende piantare alberi nei pressi del confine del fondo deve rispettare le distanze previste dai regolamenti e, in assenza di questo, dagli usi locali. Ne consegue che la prima fonte di regolazione della disciplina delle siepi è il regolamento comunale che dovrebbe contenere una specifica regolamentazione delle distanze e delle altezze delle siepi e degli arbusti piantumati nei confini tra fondi. Se, tuttavia, la disciplina comunale nulla dice in merito, occorre fare riferimento agli usi locali, vale a dire, alle consuetudini che si sono radicate nel tempo nel luogo in cui deve avvenire la piantumazione delle piante.
Siepi: quale distanza occorre rispettare?
Il Codice civile [2] prevede delle distanze minime che dipendono dalla tipologia di arbusto che si intende piantumare.
In particolare, come regola generale, il proprietario del fondo deve rispettare una distanza di almeno tre metri dal confine per la piantumazione degli alberi di alto fusto.
La disposizione codicistica precisa che, per il calcolo delle distanze, devono essere considerati alberi di alto fusto quelli che hanno un fusto, semplice oppure diviso in rami, che sorge ad un’altezza notevole. Vi rientrano, tra gli altri: noci; castagni; querce; pini; cipressi; olmi; pioppi; platani.
Diversamente, per gli alberi di non alto fusto, la distanza minima dal confine da rispettare è di un metro e mezzo. In questa tipologia di alberi rientrano quelli il cui fusto si diffonde in rami e sorge ad un’altezza non superiore a tre metri.
Infine, per quanto concerne le siepi, la legge prevede che debbano essere piantumate ad una distanza minima dal confine di mezzo metro se si tratta di: viti; arbusti; siepi vive; piante da frutto di altezza non maggiore di due metri e mezzo.
Diversamente, se le siepi sono di ontano, di castagno o di altre piante simili che vengono periodicamente recise vicino al ceppo la distanza minima è di un metro, che viene elevata a due metri se vengono piantumate siepi di robinie.
Siepi: l’altezza massima
In linea generale, il Codice civile prevede che il proprietario del fondo confinante non possa realizzare opere in grado di diminuire aria, luce e vedute per il vicino. La disciplina delle distanze minime da rispettare per la piantumazione delle siepi e degli arbusti mira proprio ad evitare tale effetto. Proprio per questo, le predette distanze minime non devono essere rispettate qualora, in prossimità del confine, vi sia un muro divisorio, proprio o comune, a condizione che le piante vengano mantenute ad un’altezza non superiore alla sommità del muro. Ne consegue che non esiste un’altezza massima della siepe da rispettare ma una distanza massima dal confine che dipende dal tipo di arbusto.
fonte laleggepertutti