Imu sull’abitazione principale: cosa prevede il 2022 per gli italiani e quale sarà la tassazione sulla casa?
Negli ultimi mesi, si è fatto un gran parlare del debito pubblico e della necessità di un risanamento strutturale del nostro Paese. Ogni volta che si tocca l’argomento, si finisce quasi sempre per discutere di tassazione degli immobili e catasto. Le ragioni sono svariate: la prima è costituita dall’indiscutibile ricchezza che proviene agli italiani proprio dal mattone; la seconda è – in parte derivante dalla prima – collegata ai criteri di valutazione del valore dell’immobile, ancorati a valutazioni assai datate.
Anche per questo l’Ocse non ha mai risparmiato all’Italia critiche sull’agevolazione fiscale prevista sulla prima casa, invitando i nostri ultimi governi a reintrodurre l’Imu per tutti.
Proprio sulla scorta di ciò, è circolata – specie sul web – la voce secondo cui Draghi vorrebbe reintrodurre l’Imu sulla prima casa, almeno in base al reddito.
Proprio su questo argomento è intervenuto di recente lo stesso Presidente del Consiglio che, nel parlare della imminente riforma del Catasto nel corso di una conferenza stampa, al termine della riunione del Consiglio dei Ministri per l’approvazione del Def (Documento di Economia e Finanza), ha subito tranquillizzato gli italiani: nessuno pagherà di più. Ed è inoltre da escludere l’Imu sulla prima casa.
L’Imu sull’abitazione principale non scatterà neanche per i più ricchi, ossia – come si era paventato in un primo momento – per chi ha un reddito superiore a una determinata soglia.
Il premier ha chiarito che la prossima settimana la delega per la riforma fiscale sarà in Parlamento e ha sottolineato che la revisione del catasto non servirà a fare cassa: «La revisione è una questione di trasparenza, perché non è chiaro come molti anni fa siano stati individuate le rendite e i coefficienti per la rivalutazione».
Sono in arrivo 20 disegni di legge collegati alla manovra di bilancio 2022-2024 tra cui quelli su riforma del Fisco, riforma della giustizia tributaria e legge annuale sulla concorrenza. È quanto si legge nella bozza esaminata e approvata dal Consiglio dei ministri.
La riforma delle rendite catastali si farà e avverrà in due step. Una ricognizione “di tipo informativo-statistico” nel disegno di legge delega fiscale che andrà la prossima settimana in Consiglio dei Ministri, utile a preparare il terreno alla riforma vera e propria che sarà affidata ai decreti delegati. In ogni caso, la revisione delle rendite non produrrà un aumento della pressione fiscale sui proprietari e non toccherà la prima casa che resterà esentasse.
Per rimanere in tema di casa, il Cdm ha confermato il Superbonus al 110% anche per il triennio 2022-2024
fonte laleggepertutti