Il sondaggio sulla morosità proposto dall’UPPI è stato compilato da Piccoli Proprietari sparsi su tutto il territorio nazionale, in maniera uniforme. Il sondaggio è iniziato il giorno 22 febbraio 2021 e terminato il giorno 22/04/2021 per un periodo di due mesi ed esattamente dopo un anno dall’inizio della pandemia
Covid-19.

MOROSITA’

Il quesito posto è “di quante mensilità è moroso il tuo inquilino?”
Legenda: Formazione della morosità
Fino a 3 mensilità di morosità 9%
Da 4 a 7 mesi di morosità 12%
Da 8 a 12 mensilità 16%
Oltre 12 mensilità 64%
Da questo primo quesito, si può capire immediatamente la drammaticità delle sofferenze a cui i piccoli proprietari sono sottoposti: il 64 % delle morosità sono superiori alle 12 mensilità, a cui molto probabilmente sarà necessario aggiungere le spese condominiali a carico del conduttore. L’eventuale proroga del blocco degli sfratti porterebbe ad una situazione di grande tensione sociale, pertanto è importante iniziare le esecuzioni per lo meno per le morosità precedenti al 28/02/2020.

ATTIVAZIONE PRATICA SFRATTO

Il quesito posto è “di quante mensilità è moroso il tuo inquilino?”
Legenda: Formazione della morosità
Fino a 3 mensilità di morosità 9%
Da 4 a 7 mesi di morosità 12%
Da 8 a 12 mensilità 16%
Oltre 12 mensilità 64%
Da questo primo quesito, si può capire immediatamente la drammaticità delle sofferenze a cui i piccoli proprietari sono sottoposti: il 64 % delle morosità sono superiori alle 12 mensilità, a cui molto probabilmente sarà necessario aggiungere le spese condominiali a carico del conduttore. L’eventuale proroga del blocco degli sfratti porterebbe ad una situazione di grande tensione sociale, pertanto è importante iniziare le esecuzioni per lo meno per le morosità precedenti al 28/02/2020.

OTTENIMENTO CONVALIDA

Il quesito posto è: “hai ottenuto la convalida di sfratto per morosità?”
Legenda:
Ottenimento della convalida di sfratto per morosità 74%
Non ancora ottenuta la convalida di sfratto per morosità 26%
Sull’80% dei Piccoli Proprietari degli intervistati che hanno intrapreso la pratica di sfratto per morosità, Il 74% ha già ottenuto la convalida di sfratto per morosità, significa che almeno non pagherà le imposte dirette per gli immobili abitativi (Irpef addizionali e cedolare secca) sul reddito della locazione, mentre rimane il nodo IMU, che purtroppo, essendo il presupposto avere la proprietà o altro diritto reale, dovrà continuare il pagamento di questa imposta patrimoniale. Rimane la grande criticità: i proprietari di immobili commerciali affittati dovranno pagare tutto sia le imposte dirette che le indirette, sia se hanno incassato il canone sia se non l’hanno incassato. Il rimanente 26% sta ancora aspettando la convalida, che, se giungerà prima dei termini della trasmissione delle dichiarazioni dei redditi per l’anno 2020 eviterà di dichiarare le locazioni non percepite (naturalmente per i soli immobili abitativi). La normativa dal 1/1/2019 è stata modificata non è più necessaria più la convalida di sfratto per morosità ma è sufficiente la notifica dell’intimazione dello sfratto per morosità o dall’ingiunzione di pagamento, ma solamente per i nuovi contratti stipulati dopo il 1/1/2019. Anche qui ci sono diverse contraddizioni e criticità, sarebbe molto semplice: se non si incassa il canone non si devono pagare le relative imposte, senza necessità di convalide o di notifica dell’intimazione dello sfratto per morosità o dall’ingiunzione di pagamento.

DATA MOROSITA’

Il quesito posto è: “La morosità è precedente o successiva al giorno 28/02/2020?”
Legenda:
Sfratto con morosità precedente al 28/02/2020 42%
Sfratto con morosità successiva al 28/02/2020 58%
Come si può capire, sono stati coinvolti dal blocco delle esecuzioni degli sfratti anche le morosità che nulla avevano a che vedere con l’emergenza Covid-19. Probabilmente l’obiettivo del Governo era quello di proteggere una categoria di cittadini che avrebbe fatto fatica, durante il periodo Covid-19, a trovare un’altra abitazione. Il mercato delle locazioni abitative è, comunque, rimasto vivace anche durante l’emergenza, mentre quello dei locali commerciali è drammaticamente bloccato a causa della crisi economica generale anche ante periodo Covid-19. E’ praticamente una bomba ad orologeria che è da gestire, confidiamo in un primo sblocco delle esecuzioni, almeno per le morosità precedente al Covid 19

TIPOLOGIA CONTRATTO

Il quesito posto è: “Quale tipologia di contratto è oggetto di sfratto per morosità?”
Legenda:
Libero 4+4 pari al 45%
Concordato 3+2 43%
Commerciale 6+6 12%
La morosità è praticamente uguale tra le due principali tipologie di contratti ad uso abitativo, non fa distinzione tra canoni liberi o canoni concordati. Riteniamo che se non ci fossero stati i contratti a canone concordato con l’intervento delle Associazioni di categoria, la morosità sarebbe stata ancora maggiore, in quanto ricordiamo che il canone del contratto concordato è inferiore a quello di mercato. Il 12% degli sfratti riguardano gli immobili commerciali e rappresentano la crisi del settore: probabilmente saranno quelle aziende che chiuderanno i battenti, se non lo hanno già fatto.
Andrea Casarini

FONTE quotidianodelcondominio.it